Leggendo
“La rivoluzione Informatica EISENMAN DIGITALE






In questo testo l'Architettura viene intesa come forma d'arte, e non solo come disciplina tecnica implica una presa di responsabilità da parte dell'esecutore della stessa, in quanto il suo essere assume un ruolo di primo piano nel processo compositivo. Qualsiasi forma d'arte e quindi anche l'Architettura possiede un proprio atto di critica, in quanto l'architetto- artista durante il processo creativo cita e rielabora materiali d'origine esogena in modo da prescindere dai confini disciplinari. La capacità di analizzare, interpretare e commentare l'architettura permette di arrivare ad essa partendo dalla sua critica. Questa capacità di critica si palesa in Peter Eisenman e nei suoi progetti, ed è  illustrata nel libro "La rivoluzione informatica" di Luca Galofaro. L'Architetto sostiene che la
posizione critica dell'architettura è individuabile in due tendenze fondamentali:
 


Peter Eisenman considera gli edifici come delle vere e proprie lezioni di architettura, questa considerazione è fondamentale per capire la metodologia progettuale applicata nello studio dell' architetto, e le sue architetture. Contrariamente a quanto sembra essere la tendenza attuale l'architettura di Eisenman è legata al significato che essa deve avere, che non risiede solamente nell' essere strumento di comunicazione. Chiunque come Eisenman è convito del ruolo critico dell' architettura è consapevole che la sua forma è mezzo del significato, di conseguenza deve rigenerarsi. Egli auspica una vera e propria perdita di significato in grado di restituire all' architettura il suo vero valore, perso nella società contemporanea.
Una delle parti più interessanti del libro di Galofaro sul grande architetto è senz'altro l' illustrazione del suo modo d'agire, e del suo team. Lo studio di architettura di Eisenman è sito a New York City, varcando la soglia si viene immediatamente catapultati in uno spazio caotico senza attraversare alcun tipo di filtro o divisorio, tale immediatezza viene esplicata anche nel processo compositivo, nessuno collaboratore viene sottoposto a premesse inutili, al contrario tutti subiscono un immediato coinvolgimento emotivo nella progettazione. Il segreto del successo del suo studio risiede, oltre al resto, anche nell' organizzazione dello stesso descrivibile come un vero e proprio gioco di squadra. I singoli gruppi di progetto ruotano intorno ad una figura detta "Capo Progetto", anche se seguiti direttamente da Eisenman, che rappresenta il Docente di questo gruppo di studio, in un open space, similmente ad una aula universitaria, il lavoro viene svolto collettivamente. Eisenman è un docente che trasforma le sue teorie in un processo progettuale in cui i collaboratori rappresentano, a volte, uno stimolo in più alla loro realizzazione. I suoi edifici sono dei veri e propri testi per affrontare lo studio dell'architettura, essi sono il mezzo attraverso il quale è possibile sviluppare il senso critico e la dialettica necessaria al lavoro dell' architetto. La ricerca e l' insegnamento all' interno dello studio ha un ruolo fondamentale, tanto che lo stesso Eisenman tiene dei corsi estivi illustrativi dei temi che verranno sviluppati durante l'anno nella realizzazione del progetto. Una volta alla settimana si tengono delle riunioni-lezioni in cui partecipano anche membri esterni (artisti, critici, ex collaboratori ecc...). Il compito a cui devono assolvere i collaboratori e quello di ricercare tutti i possibili significati intriseci in testi e progetti, al fine di poter rendere ad Eisenman il dettaglio che non ha ancora appreso, al fine di far evolvere il suo pensiero. Tutto questo avviene attraverso una traduzione reciproca, dove il testo scritto descrive quello disegnato e quest' ultimo il primo, in uno scambio vicendevole di informazioni. L' obiettivo dell' architettura di Eisenman non è quello di creare una teoria universale ma quello di creare un testo critico, che favorisca il dibattito architettonico internazionale frutto di notevoli spunti, questo avviene anche con il supporto di una rivista tenuta dallo studio. Il metodo di progetto portato avanti dallo studio, come suggerisce Galofaro, può essere capito grazie ad un adeguato spirito di osservazione, basta una rapida occhiata all'interno dello studio per notare quanti modelli ne occupino lo spazio, evidenziando l'importanza del controllo tridimensionale del progetto, mentre gli unici disegni presenti sono le elaborazioni digitali di diagrammi complessi che vedremo in
seguito influenzare la progettazione. Per un osservatore superficiale quest'architettura potrebbe sembrare una mera ricerca formale, questo risulta essere profondamente sbagliato se si considera che la stessa modellazione viene intesa come strategia creativa e conoscitiva, di conseguenza lontana dall’idea di essere una operazione meccanica di supporto, ma invece relazionabile con la filosofia della scienza. Galofaro sostiene che i modelli Eisenmaniani riescono a mostrare e studiare le scelte formali ipotizzabili, nonché l'evoluzione dell'edificio, dando origine al rapporto creativo fra l'atto cognitivo- percettivo e l'intervento figurativo- operativo. Contemporaneamente a questi modelli Iconici vengono studiati anche dei modelli Diagrammatici, divisibili in:
 


L'utilizzo di modelli Esogeni all'architettura è dovuto alla consapevolezza, di Eisenman, che in essa non esistano modelli adeguati a descrivere la complessità del mondo, anche perché le forme architettoniche fino ad oggi sono rimaste legate alla geometria Euclidea e alle griglie cartesiane. Attraverso questi modelli esogeni all' architettura si da forma ad essa, si sovrappongono infatti ai
diagrammi dei sistemi tipologici quelli esogeni di deformazione. Anche se l'idea della forma può sembrare già presente nella mente dell'architetto, essa si sviluppa secondo influenze scientifiche. I modelli Esogeni ed Endogeni quindi si sovrappongono dialogando per mezzo dell'interazione umana con il computer, questo dialogo continua incessantemente, generando un primo progetto e conseguentemente le sue evoluzioni fino al progetto definitivo.
Con il passare del tempo anche i modelli o plastici hanno subito una progressiva accelerazione, infatti i modelli dell' era informatica risultano essere molto più lavorabili in quanto consentono un' interazione più dinamica e immediata, permettendo di lavorare su ogni fase distinta della progettazione. La rappresentazione virtuale, non si deve considerare come semplice immagine descrittiva di ciò che è stato già stabilito, ma invece come entità in evoluzione che si contrappone all'attuale ed esprime l' elaborazione di idee e forme progressive, indica la possibilità insita nella creazione di mostrare ciò che ancora non è ma che potrebbe essere. Molto brillantemente per esplicare questo concetto, Galofaro, utilizza una metafora davvero significativa "Un albero, per esempio, è virtualmente presente in un seme, e la trasformazione richiede un processo: l'attualizzazione.", e sottolinea, di seguito, la differenza che intercorre fra Realizzazione e Attualizzazione, assegnando alla prima il significato di “accadimento del possibile”, e alla seconda ”invenzione di una soluzione”, di conseguenza, il reale risponde al possibile e l'attuale al virtuale. Il concetto del Virtuale viene utilizzato da Eisenman per destabilizzare la nozione generale di spazio cartesiano, in cui ogni oggetto ha la propria forma,  e proprio a questo proposito che si innesta il concetto di Unform "senza forma".
L'architettura di Eisenman vuole oltrepassare il limite della rappresentazione per definire nuove vie di sviluppo in grado di stare al passo con l'evoluzione tecnologica della rappresentazione e contemporaneamente con quella del pensiero ad essa collegata. L'evoluzione del suo linguaggio viene accelerato dalla volontà di risolvere il conflitto fra un' organizzazione strutturale rigida e la libertà necessaria alla creatività. Il computer elabora ed accelera il pensiero di Eiseman, è un punto di partenza attraverso il quale l’architetto può generare forme in evoluzione, durante la progettazione egli ferma l'immagine meno comprensibile dalla quale da il via al suo progetto.

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